Che cos'è il metodo Bates?
Tutti noi sappiamo che la vista
di ognuno di noi può peggiorare se sottoponiamo i nostri occhi a
sforzi, tensioni o comunque facendone un uso diverso da quello
progettato da madre natura.
Molti non sanno che è possibile anche il percorso inverso ovvero
il miglioramento.
W. H. Bates
un oftalmologo di New York (1860 - 1931) ha messo a
punto un metodo per il miglioramento della vista che prevede una
serie di tecniche che sono finalizzate a togliere tensione dagli
occhi. Evitiamo di parlare di esercizi perché qualcuno potrebbe
pensare ad una ginnastica che potenzia la muscolatura oculare,
invece le tecniche del metodo Bates cercano sopratutto di
togliere le tensioni croniche.
La domanda che molti potrebbero fare è "Ma è
scientifico?"
richiede una risposta articolata in quanto il Dr. Bates ha
osservato e fotografato occhi umani e di animali in tutte le
condizioni possibili, non solo quando erano in posa per farsi
fotografare ma anche quando erano intenti e fare qualcosa, ha
sperimentato su animali per comprendere a pieno la fisiologia
visiva.
La comprensione che ne è derivata sulle differenze tra la vista
difettosa e quella sana l'ha portato a concepire il suo metodo
per il miglioramento della vista. Questo metodo ha funzionato in
tantissimi casi, tuttavia non è possibile una dimostrazione
scientifica sulla sua efficacia in quanto il risultato è legato
a come ne vengono compresi i principi, a quanto ci si applica e
al contesto ambientale in cui ci si trova. Per questo alle volte
si ottengono risultati rapidamente ed altre volte bisogna
insistere di più per iniziare a migliorare.
La vista difettosa può essere provocata oltre che da aspetti
fisiologici ed ambientali anche da aspetti psicologici che sono
la maggior parte delle volte inconsci. Portare a livello conscio
un motivo che ci spinge a non vedere è utile a far progredire il
processo di miglioramento visivo ma può non essere risolutivo se
le motivazioni dell'inconscio sono più forti del conscio.
Visto che l'esito del metodo è condizionato da tutti questi
aspetti vale la pena di dedicargli tempo?
La risposta è certamente sì, mettersi in
gioco in queste attività ci aprirà le porte a miglioramenti che
non saranno legati alla sola sfera visiva, ma il lavorare in
modo olistico ci renderà consapevoli di varie forme di rigidità
e questa consapevolezza ci renderà possibile un nuovo modo di
interagire con il mondo che ci circonda ottenendo benefici
inattesi per chi ha iniziato con l'unico scopo di migliorare la
vista!
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Chi sono io?
Lavoro in campo informatico
dalla fine degli anni 80, ma dalla fine degli anni 90 ho
iniziato a praticare yoga e metodo Bates, in pochi mesi sono passato
da una correzione miopica di 3 gradi a una di 1,50. Successivamente ho
avuto un lungo periodo di stabilità intervallando anni in cui
praticavo ad anni in cui non lo facevo perché in cuor mio mi sentivo
ancora un informatico.
Dal 2010 pratico lo yoga Iyengar che ha portato grandi benefici alla mia
salute, ma nel 2017 ho avuto un aumento di pressione agli occhi con danni
al nervo ottico dell'occhio destro.
Questo evento ha cambiato la mia scala delle priorità
tanto che nel 2018 partecipo ad un corso per
educatore visivo. Il mio percorso di ricerca mi ha portato via
via a capire cose su di me, su come il mio stato d'animo e le
cose che faccio incidano sulla mia salute e sulla capacità dei
miei occhi di vedere. Rivedendo la mia vita come un nastro che
scorre mi sono reso conto che mi sono trovato varie volte ad
affrontare delle situazioni senza sapere cose utilissime che ho
potuto scoprire più tardi grazie al mio percorso di ricerca. La
nostra società non ha interesse a farci capire le nostre
potenzialità a capire come i nostri pensieri, le nostre azioni,
cosa mangiamo possano incidere nella nostra salute. Ci
vogliono consumatori, ogni volta che c'è qualcosa che non va,
c'è qualcosa che puoi comprare per risolvere. La cosa il problema
te lo risolve, ma te ne crea un altro. Dal mio punto di
vista bisogna sempre prendere in considerazione la possibilità
di migliorare qualcosa in se stessi, si possono ottenere
risultati anche così e sono più veri perché frutto di
un proprio lavoro di crescita nella consapevolezza.
Tutto questo mi spinge a condividere le mie conoscenze che penso possano
essere utili a molte persone.
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